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Africa: Agrilevante come ponte per il futuro dell’agricoltura nel Nordafrica

di: Redazione | 11 Ottobre 2023

Il forte incremento demografico del continente africano ripropone con forza la questione della sicurezza alimentare per sistemi agricoli caratterizzati spesso da bassa produttività, livelli tecnologici inadeguati, scarsità di terreni agricoli coltivabili. Questi temi, di grande rilievo per gli assetti economici e politici dell’intero bacino mediterraneo, sono stati affrontati in occasione del convegno intitolato “Agricoltura in Nordafrica: caratteristiche, potenzialità e fabbisogni tecnologici”, che si è tenuto nella seconda giornata di Agrilevante, l’Esposizione internazionale di macchine, impianti e tecnologie per le filiere agricole e la zootecnia svoltasi a Bari dal 5 all’8 ottobre. Il convegno è stato anche l’occasione di presentare uno studio realizzato dal mensile economico Africa e Affari e dedicato alle prospettive dei mercati nordafricani.

Condizione fondamentale per la crescita delle economie agricole del Nordafrica – è stato spiegato nel corso dell’incontro – è la diffusione di tecnologie e mezzi meccanici di ultima generazione. Le macchine innovative sono in grado non solo di aumentare rese e standard produttivi, di migliorare la competitività delle produzioni locali e di migliorare la fertilità dei suoli, ma anche di mitigare le conseguenze dei cambiamenti climatici che condizionano lo sviluppo di vaste aree del continente.

Un approccio analitico e multidisciplinare, con un metodo di lavoro integrato, può aprire all’Italia le porte dell’agricoltura in Africa. È quanto ha auspicato Mariateresa Maschio, presidente di FederUnacoma in apertura del convegno. “In tale prospettiva – ha aggiunto Maschio – è  indispensabile incrementare la conoscenza delle realtà agricole, analizzare i limiti e le potenzialità del settore primario nei vari Paesi, programmare una meccanizzazione appropriata alle diverse realtà, infine conoscere i programmi di cooperazione e di sviluppo anche in termini di istruzione e formazione professionale”.

Per quanto riguarda la meccanizzazione, secondo Maschio, “l’Italia è un’eccellenza che si può ben adattare alle condizioni agricole ed economiche del Nordafrica. Con le nuove tecnologie, poi, possiamo raggiungere anche gli obiettivi della sostenibilità”.

Per sfruttare pienamente il potenziale delle tecnologie agricole e delle pratiche colturali di ultima generazione è necessario prevedere specifici percorsi formativi, rivolti in particolare ai giovani. Questo il pensiero espresso durante il convegno da Mara Semeraro, funzionaria del Ciheam di Bari, l’istituto agronomico del Mediterraneo impegnato in programmi di formazione e cooperazione, oltre che nella ricerca nel settore. “I nostri programmi di formazione” ha dichiarato la funzionaria durante il convegno “sono erogati anche nell’ambito dei progetti di cooperazione, organizzati sulle reali esigenze delle comunità locali, allo scopo di migliorare le condizioni lavorative e di vita delle persone”.  Esempi di questa vasta attività sono il progetto Samsimifa e il programma Siria, finanziati dalla Cooperazione Italiana allo sviluppo e attuati dal Ciheam.

Un pensiero poi ribadito da Fabio Ricci, vice direttore generale di FederUnacoma, intervenuto a conclusione del convegno. “Occorre fare formazione” ha spiegato “non solo su macchine ma anche sulle pratiche e le tecniche agronomiche”. L’Italia può essere partner ideale dei paesi nordafricani nel settore primario perché ha il vantaggio di “un’industria flessibile”, ha insistito il vice direttore generale di FederUnacoma. [Dal nostro inviato a Bari]

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Scarica gratuitamente il Quaderno realizzato da Africa e Affari in occasione della fiera Agrilevante 2023 con focus sulle opportunità della meccanizzazione agricola nel Nord Africa: https://www.africaeaffari.it/wp-content/uploads/Agrilevante_Ita-Eng_WEB.pdf

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