di: Redazione | 29 Luglio 2013
AFRICA – Ci sarà tanta Africa alla Fiera ortofrutticola MACFRUT, che si terra’ a Cesena dal 25 al 27 settembre 2013.
La rassegna – considerata il più importante appuntamento del settore per il Mediterraneo – è stata presentata la settimana scorsa ai rappresentanti diplomatici dell’Africa Sub-sahariana riuniti per l’occasione alla Farnesina, sede del Ministero degli Esteri.
MACFRUT, che si presenta come un’occasione unica per conoscere lo stato dell’arte per quanto riguarda macchinari, processi, logistica e tecniche produttive, ha attirato l’attenzione e la curiosità degli Ambasciatori, capi missione ed addetti commerciali di oltre 20 ambasciate dell’Africa sub-sahariana, i quali hanno ripetutamente preso la parola per chiedere spiegazioni e informazioni.
“Dall’incontro –sottolinea Domenico Scarpellini, Presidente di Macfrut- sono emerse esigenze differenziate da Paese a Paese, in quanto avevamo di fronte esponenti di aree a clima temperato ed altri provenienti da zone tropicali. Per questo, ognuno di loro ci farà pervenire le richieste più importanti ed urgenti che i propri operatori rivolgono al “mondo” dell’ortofrutta. Credo che uno dei motivi di successo di Macfrut sia proprio la capacità di far incontrare domanda ed offerta, necessità/problemi e soluzioni praticabili, cercando di far avanzare il settore, forti, peraltro, di quel know how in cui l’Italia primeggia”.
Secondo il ministero degli Esteri, invece, con la partecipazione a Macfrut di diplomatici, delegazioni ufficiali e operatori del settore africani si intende accrescere la cooperazione nel settore agroindustriale tra Italia e Africa, continente caratterizzato da un immenso potenziale agricolo con ampi territori non ancora messi a coltura, anche in vista dell’appuntamento EXPO 2015.
I rappresentanti dei paesi africani, nei loro interventi, hanno individuato come settori prioritari il trasferimento di tecnologie, la possibilità di partenariati, lo sviluppo del comparto della trasformazione e i rapporti con la grande distribuzione, oltre poi ad aver ribadito più volte la volontà di voler studiare l’esperienza del mondo cooperativo italiano, consortile e dell’associazionismo.
Tutti aspetto per i quali gli africani guardano con grande interesse all’Italia.