di: Redazione | 9 Gennaio 2018
Si è mobilitato l’esercito senegalese con una compagnia di 150 parà per organizzare la risposta all’uccisione di 13 giovani avvenuta nel fine settimana nelle foreste della Casamance, la regione più meridionale del Senegal.
Se non è ancora chiaro quanto successo, desta preoccupazioni il fatto che ad essere interessata sia una regione storicamente coinvolta da ventate autonomiste e dove solo nel 2014 si è arrivati alla firma di un cessate-il-fuoco tra ribelli e governo.
A Ziguinchor, principale città della regione, è attesa adesso una delegazione ministeriale con il compito di valutare la situazione e di portare un messaggio di vicinanza del governo.
Secondo prime ricostruzioni, l’attacco è avvenuto in un tratto di foresta dove alcuni giovani si erano recati per raccogliere della legna. Sorpresi da un gruppo di uomini armati (almeno una ventina), in 13 sono rimasti uccisi mentre altri sette sono stati feriti.
Alcuni osservatori locali hanno parlato di ‘pace a rischio’, ma altri sottolineano come sia ancora prematuro avanzare supposizioni.
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