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Blocco Cemac: la libera circolazione delle persone diventa realtà

di: Redazione | 3 Novembre 2017

La libera circolazione delle persone sul territorio della comunità economica dell’Africa centrale (Cemac) è ormai effettiva. Lo hanno sancito i dirigenti politici del blocco regionale riuniti il 31 ottobre in sessione straordinaria a N’Djamena, capitale del Ciad.
“La conferenza della Cemac ha preso atto della decisione d’apertura integrale delle frontiere, presa dagli Stati membri […] in merito alla soppressione dei visti per tutti i concittadini della Cemac che circolano nello spazio comunitario. La conferenza si congratula con i progressi compiuti in termini di libera circolazione” si legge nel documento ufficiale approvato a N’Djamena.

Credit: kaysha

I sei dirigenti presenti alla sessione straordinaria – il presidente del Ciad Idriss Deby Itno, il presidente del Camerun Paul Biya, il presidente della Guinea Equatoriale Obiang Nguema, il presidente della Repubblica Centrafricana Faustin Archange Touadera, il primo ministro del Congo Clément Mouamba e il primo ministro del Gabon, Emmanuel Issoze Ngondet – hanno quindi autorizzato la Banca della Cemac a prelevare risorse (2,6 milioni di euro, Ndr) dal Fondo per lo sviluppo comunitario per il pagamento a Interpol del dovuto per la messa in sicurezza dei confini. Alla commissione della Cemac è stato chiesto di prendere i provvedimenti necessari per la creazione di posti di controllo ai confini, che garantiranno la libera circolazione ai soli cittadini dello spazio comunitario.
Il Gabon e la Guinea Equatoriale, le due economie più dinamiche della regione, erano i due membri della Comunità a opporre più resistenza al principio dell’apertura, per timore di un arrivo in massa di immigrati per scopi economici.
© Riproduzione riservata
Per approfondire:
Una mappa ragionata del continente con bilanci, prospettive e criticità: al suo interno sarà possibile consultare i dati sull’export italiano e il calendario delle iniziative dell’Agenzia ICE in Africa nel 2017, lo stato della crescita e delle tensioni nel continente, i Paesi che sono cresciuti di più nel 2016.

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