di: Redazione | 16 Marzo 2016
(da Addis Abeba) “Come africani guardiamo al modello di piccole e medie imprese italiane per creare lavoro e per creare un nostro modello di crescita e di sviluppo. Vorremmo collaborare in questo specifico ambito sempre di più, soprattutto in settori come quello dell’agribusiness, dell’energia e della formazione professionale. C’è molto che si può fare per produrre dei risultati win-win in questa partnership. Vogliamo dare seguito a questo incontro per concretizzare di più la nostra collaborazione ed estenderla ulteriormente”. E’ stato questo uno dei passaggi più significativi della dichiarazione fatta oggi ad Addis Abeba dalla presidente della Commissione dell’Unione Africana, Nkosazana Dlamini-Zuma, in occasione della visita del capo dello Stato italiano Sergio Mattarella.
L’incontro è avvenuto nella sede dell’Unione Africana, c’è stato un colloquio a porte chiuse di una ventina di minuti seguito dalle dichiarazioni davanti alla stampa. “L’Italia – ha detto Dlamini-Zuma – può essere il nostro ambasciatore nell’Unione Europea […] ha dimostrato serietà nel cercare un nuovo rapporto con l’Africa, di conseguenza prendiamo seriamente quanto ci siamo detti, il rinnovato impegno e la rinnovata attenzione dell’Italia verso l’Africa”.
Mattarella ha sottolineato a sua volta l’importanza dell’Agenda 2063, il piano programmatico di cui l’Africa si è dotata per i prossimi 50 anni, e ha evidenziato la volontà dell’Italia per un partenariato strategico e tra pari sempre più stretto e crescente. L’interesse dell’Italia – ha proseguito il presidente italiano – si esprime anche con la Conferenza ministeriale in programma il prossimo maggio a Roma: “Vogliamo avviare con l’Africa una collaborazione forte, concreta e operativa”.
A margine dei colloqui, è emerso il grande credito che l’Italia ha in Africa per la gestione dell’emergenza rifugiati; uno sforzo riconosciuto nel continente. Ci sono state anche discussioni sulla crisi in Libia e la Dlamini-Zuma ha ricordato come l’Unione Africana abbia un proprio inviato per la Libia – l’ex presidente tanzaniano Jakaya Kikwete – e ha invitato a conferire un ruolo centrale all’Unione Africana nella ricerca di una soluzione.
Mattarella chiuderà la giornata ad Addis Abeba incontrando la comunità italiana al Circolo Juventus. In mattinata aveva deposto una corona di fiori al monumento che ricorda la liberazione dell’Etiopia dall’occupazione fascista e incontrato in Ambasciata il personale diplomatico, ringrandolo per il lavoro fondamentale svolto in un paese chiave per l’Italia.
Domani Mattarella visiterà il campo profughi di Teirkidi/Kule a Gambella, si recherà quindi a Lalibela, città patrimonio dell’umanità. Giovedì è invece previsto il trasferimento a Yaoundé, in Camerun, seconda e ultima tappa del suo viaggio in Africa.
L’incontro è avvenuto nella sede dell’Unione Africana, c’è stato un colloquio a porte chiuse di una ventina di minuti seguito dalle dichiarazioni davanti alla stampa. “L’Italia – ha detto Dlamini-Zuma – può essere il nostro ambasciatore nell’Unione Europea […] ha dimostrato serietà nel cercare un nuovo rapporto con l’Africa, di conseguenza prendiamo seriamente quanto ci siamo detti, il rinnovato impegno e la rinnovata attenzione dell’Italia verso l’Africa”.
Mattarella ha sottolineato a sua volta l’importanza dell’Agenda 2063, il piano programmatico di cui l’Africa si è dotata per i prossimi 50 anni, e ha evidenziato la volontà dell’Italia per un partenariato strategico e tra pari sempre più stretto e crescente. L’interesse dell’Italia – ha proseguito il presidente italiano – si esprime anche con la Conferenza ministeriale in programma il prossimo maggio a Roma: “Vogliamo avviare con l’Africa una collaborazione forte, concreta e operativa”.
A margine dei colloqui, è emerso il grande credito che l’Italia ha in Africa per la gestione dell’emergenza rifugiati; uno sforzo riconosciuto nel continente. Ci sono state anche discussioni sulla crisi in Libia e la Dlamini-Zuma ha ricordato come l’Unione Africana abbia un proprio inviato per la Libia – l’ex presidente tanzaniano Jakaya Kikwete – e ha invitato a conferire un ruolo centrale all’Unione Africana nella ricerca di una soluzione.
Mattarella chiuderà la giornata ad Addis Abeba incontrando la comunità italiana al Circolo Juventus. In mattinata aveva deposto una corona di fiori al monumento che ricorda la liberazione dell’Etiopia dall’occupazione fascista e incontrato in Ambasciata il personale diplomatico, ringrandolo per il lavoro fondamentale svolto in un paese chiave per l’Italia.
Domani Mattarella visiterà il campo profughi di Teirkidi/Kule a Gambella, si recherà quindi a Lalibela, città patrimonio dell’umanità. Giovedì è invece previsto il trasferimento a Yaoundé, in Camerun, seconda e ultima tappa del suo viaggio in Africa.
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