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Africa: i cinque nuovi Paesi per il Piano Mattei

di: Gianfranco Belgrano | 11 Gennaio 2025

Angola, Ghana, Mauritania, Tanzania e Senegal. Questi i cinque nuovi Paesi che diventano prioritari nel Piano Mattei con il nuovo anno. Paesi che entrano a far parte di un primo gruppo di nove che lo scorso anno era stato inserito nella lista delle nazioni di attenzione da parte dell’Italia: Marocco, Tunisia, Algeria, Egitto, Costa d’Avorio, Repubblica del Congo, Mozambico, Kenya, Etiopia.

La notizia è stata data dalla premier Giorgia Meloni in occasione della conferenza stampa di inizio anno. “Sono fiera di come il Piano Mattei e la nostra strategia su Africa e Mediterraneo stia raccogliendo consensi – ha detto Giorgia Meloni – e questo è un bene non solo per l’Italia. Sono fiera della concretezza del Piano Mattei e questa è la chiave per una strategia credibile”. Facendo riferimento al 2024, la premier ha aggiunto che i progetti relativi ai primi nove Paesi sono tutti già avviati: “Ora ci attendono le sfide del 2025 che sono internazionalizzare ed europeizzare il Piano, ma abbiamo cominciato a farlo già col G7. Vogliamo mettere insieme il lavoro fatto dall’Italia con gli altri strumenti disponibili dell’Ue. Mettere in relazione il nostro piano con gli altri”.

Prendendo in esame i cinque nuovi Paesi in cui il Piano Mattei andrà ad operare, gli interessi dell’Italia risultano quasi sempre evidenti.

In Angola, oltre alla storica presenza dell’Eni – ma anche di altre grandi aziende come Incalca – c’è un forte interesse allo sviluppo del corridoio di Lobito, ovvero al corridoio infrastrutturale che metterà in collegamento le zone minerarie di Repubblica democratica del Congo e Zambia con l’omonimo porto angolano. L’Angola è stato l’unico Paese dell’Africa subsahariana visitato dal presidente statunitense Joe Biden e Lobito è di fatto un progetto fortemente promosso dall’amministrazione Usa. Da vedere se anche Donald Trump proseguirà lungo la stessa linea.

Il Ghana, decantato modello di democrazia continentale, è un Paese dalle grandi potenzialità ma che allo stesso tempo sta pagando lo scotto di una crisi economica profonda che lo ha costretto a rivolgersi alle grandi istituzioni finanziarie internazionali. Di recente, ha superato senza particolari problemi la boa delle elezioni con John Mahama che è tornato alla presidenza dopo due mandati di Nana Akufo-Addo.

La Mauritania, Paese cerniera tra mondo arabo e regioni subsahariane, è una scelta che rientra nell’attenzione dell’Italia verso la fascia saheliana dove negli ultimi anni Roma ha intensificato la sua presenza anche con l’apertura di nuove sedi diplomatiche. Il Paese, infatti, è stato individuato dal “blocco occidentale” come partner nella lotta al terrorismo di matrice religiosa.

Tra i cinque Paesi, forse quello sulla carta meno scontato è la Tanzania. Ma a ben vedere è una scelta che ricade su uno dei Paesi meno indebitati d’Africa e con potenzialità ancora tutte da sviluppare, anche rispetto ad altre nazioni dell’Africa orientale. Proprio a Dar es Salaam, a febbraio, è in programma un Business forum Italia-Tanzania, organizzato da Ice in collaborazione con la locale ambasciata italiana, Confindustria Assafrica e Mediterraneo e con il supporto di Ance, FederUnacoma e Ucima. Il Business forum sarà centrato su alcuni temi in particolare: agritech e blue economy; green economy con relative filiere; salute e farmaceutica.

L’ultimo Paese della lista è il Senegal. Anche qui, si va a toccare uno dei Paesi più vicini all’Italia sia per la presenza nel Belpaese di una folta comunità di origine senegalese sia per una storica presenza italiana, anche imprenditoriale, a Dakar. A rafforzare ulteriormente una relazione già stretta c’è poi un promettente comparto degli idrocarburi e diversi programmi infrastrutturali di significativa importanza. Il Senegal viene da un anno intenso, che ha visto un’alternanza al potere complessa ma nei fatti riuscita, con il governo che ha messo a punto un nuovo piano di sviluppo per il quale ha bisogno di collaborazioni internazionali.

© Riproduzione riservata

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