di: Céline Dominique Nadler | 23 Dicembre 2024
Nel 2025, 12 Paesi africani figurano nella Top 20 degli Stati a più rapida crescita al mondo nella classifica stilata dall’Economist Intelligence Unit (Eiu). Nel suo rapporto “Africa Outlook 2025: Driving investment opportunities amid political pressures”, la rivista britannica torna con buone notizie per 44 Paesi africani del continente su un totale di 54 che raggiungeranno nel 2025 tassi di crescita superiori a quelli di quest’anno, grazie in particolare al miglioramento delle condizioni finanziarie, al calo dell’inflazione, all’aumento investimenti esteri e il buon andamento atteso dei settori dei servizi industriali.
Secondo il documento, si prevede anche che gli investimenti diretti esteri (Ide) aumenteranno “in modo significativo” nel continente il prossimo anno. I settori degli idrocarburi, dell’estrazione mineraria, delle energie rinnovabili, delle tecnologie finanziarie, delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (Ict), dell’agroindustria, dell’industria farmaceutica, dell’e-commerce, della logistica e dell’industria leggera saranno le nicchie chiave per i flussi di Ide.
“Le aziende straniere continueranno a beneficiare dell’espansione del settore petrolifero e del gas africano e dell’abbondanza di minerali e metalli ritenuti essenziali per la transizione energetica e digitale. In particolare, la competizione tra Stati Uniti e Cina per aumentare la propria influenza e garantire l’accesso alle risorse del continente rimarrà intensa nel 2025, così come rimarrà intenso l’interesse dei Paesi arabi del Golfo per lo sviluppo di hub logistici chiave”, si legge nel rapporto.
L’Africa Outlook 2025 dell’Eiu ritiene che il miglioramento delle condizioni finanziarie, il calo dell’inflazione, l’aumento degli Ide e le buone previsioni per i settori dei servizi industriali porteranno le economie africane a livelli più alti. Il rapporto afferma che questi Paesi saranno guidati anche da migliori prospettive nel commercio mondiale e da un commercio intraregionale più denso.
Inoltre, il rapporto indica che 15 Paesi africani, tra cui il Senegal (sospinto dalle entrate derivanti dal petrolio e dal gas), il Ruanda (grazie alla solidità delle politiche macroeconomiche), la Libia, la Costa d’Avorio (grazie alle risorse naturali e alla dinamica degli investimenti), l’Uganda e l’Etiopia, saranno tra le prime 20 economie più dinamiche del mondo nel 2025.
Tuttavia, l’Eiu stima che 28 Paesi africani rimarranno bloccati nei programmi di riforma strutturale imposti dal Fondo monetario internazionale (Fmi) nel 2025. Queste cattive performance deriveranno da problemi macroeconomici come la persistenza di alti inflazione, alimentata principalmente dalla volatilità dei prezzi delle materie prime e dagli shock nelle catene di approvvigionamento, dai pericoli geopolitici regionali o internazionali, dal rischio di disordini sociali e dagli impatti dei cambiamenti climatici.
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