di: Céline Dominique Nadler | 18 Dicembre 2024
Il Camerun ha depositato nei giorni scorsi il suo strumento di accettazione dell’accordo dell’Organizzazione mondiale del commercio (Wto) sui sussidi alla pesca. Lo ha annunciato la Wto in un comunicato stampa.
Per la direttrice generale della Wto, Ngozi Okonjo-Iweala, si tratta di “un passo decisivo verso la protezione dei nostri oceani e la garanzia di pratiche di pesca sostenibili”. Secondo lei, il Camerun ha “mostrato leadership negli sforzi per promuovere il commercio globale e la sostenibilità ambientale”, ricordando che il Paese ospiterà la quattordicesima conferenza ministeriale della Wto nel 2026. Ha inoltre sottolineato che questo accordo è particolarmente “vitale” per i pescatori artigianali per preservare i loro mezzi di sussistenza attraverso la riduzione dei sussidi.
Adottato per consenso alla dodicesima conferenza ministeriale della Wto nel giugno 2022, l’accordo vieta il sostegno alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata (Iuu), vieta i sussidi per la pesca di stock sovrasfruttati e pone fine ai sussidi per la pesca non regolamentata in alto mare. Tiene inoltre conto delle esigenze dei Paesi in via di sviluppo e meno sviluppati, istituendo un fondo per sostenere l’assistenza tecnica e le attività di sviluppo delle capacità per aiutarli a rispettare i propri obblighi.
Presentando il proprio strumento di accettazione, il Camerun porta a 88 il numero totale dei membri della Wto che hanno formalmente accettato l’Accordo. Il Paese diventa anche il terzo della Comunità economica e monetaria centrafricana (Cemac) ad aderire all’accordo, dopo il Gabon (12 luglio 2023) e il Ciad (26 febbraio 2024).
Secondo le autorità camerunesi, questa ratifica offre l’opportunità di rafforzare le capacità nazionali di sorveglianza e controllo delle attività di pesca. Mettendo fine ai sussidi alle navi industriali straniere accusate di saccheggio delle acque territoriali, il Camerun spera anche di accedere ai finanziamenti del fondo per la pesca della Wto al fine di migliorare la gestione della pesca e promuovere lo sfruttamento sostenibile delle sue risorse marine.
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