di: Enrico Casale | 26 Novembre 2024
La malaria rimane una delle principali cause di malattia e morte tra i bambini in Sud Sudan, un Paese con un sistema sanitario fragile, che ogni anno affronta inondazioni e povertà. Nonostante la natura ricorrente dei picchi di malaria, la copertura vaccinale è insufficiente, contribuendo al sovraffollamento delle strutture sanitarie e al perpetuarsi di casi gravi. Questo è quanto riferito da Medici Senza Frontiere (Msf), un’organizzazione umanitaria internazionale.
In risposta alle frequenti epidemie, Msf ha avviato, nella contea di Twic nello Stato di Warrap, una campagna di somministrazione di massa di farmaci per la prevenzione della malaria e ha supportato il ministero della Salute nella realizzazione di cicli di vaccinazione contro la malaria a Mayen Abun, per il secondo anno consecutivo. Queste misure preventive hanno portato a una significativa riduzione dei casi di malaria e alla diminuzione della gravità della malattia, soprattutto tra i bambini vulnerabili.
Tra maggio 2023 e ottobre 2024, Msf ha avviato sette cicli della campagna anti malaria a Mayen Abun, concentrandosi sui picchi stagionali del paludismo e somministrando profilassi ai bambini tra i tre mesi e i 15 anni. L’obiettivo è stato quello di rafforzare l’immunità e ridurre il numero di casi tra i bambini più piccoli. Alla fine di ottobre 2024, sono stati trattati 18.700 bambini con queste misure preventive.
Nel luglio 2024, il Sud Sudan ha introdotto il vaccino contro la malaria R21 in alcune aree ad alta incidenza, come la contea di Twic, e Msf ha supportato la distribuzione del vaccino ai bambini tra i cinque e i 24 mesi. Le misure preventive hanno avuto un impatto positivo: “Nei nostri siti di gestione integrata dei casi, abbiamo registrato una riduzione del tasso di positività alla malaria, dal 79% tra maggio e ottobre 2022, al 70% nello stesso periodo del 2024”, ha dichiarato Msf in una nota.
© Riproduzione riservata