di: Andrea Spinelli Barrile | 12 Novembre 2024
La compagnia mineraria B2gold ha annunciato di avere ha pagato 30 milioni di dollari al governo maliano per “regolamentazioni fiscali una tantum”. Lo riporta la società nei suoi risultati del terzo trimestre del 2024 e precisa che questo pagamento fa parte di un accordo raggiunto a settembre con la giunta militare e volto a continuare lo sfruttamento della seconda miniera d’oro più grande del Paese, Fekola.
Dopo che un audit ordinato lo scorso anno sulle miniere d’oro ha rivelato un deficit compreso tra 300 e 600 miliardi di franchi Cfa (tra i 492 e i 984 milioni di dollari), il governo maliano, che è guidato da una giunta militare, ha avviato trattative con le compagnie minerarie straniere operanti nel Paese per recuperare i fondi. L’accordo siglato con B2gold al termine di queste trattative permette alla compagnia di continuare ad operare nel Paese e le consente di avviare, a partire dal 2025, lo sfruttamento di un giacimento situato a 20 chilometri dalla miniera d’oro di Fekola, la seconda miniera più grande del Mali, con produzione prevista a 420.000 once nel 2024.
Chiamato Fekola regional, questo deposito sarebbe in grado di aggiungere da 80.000 a 100.000 once d’oro all’anno alla produzione aurifera del complesso.
Queste operazioni rientrano nelle nuove regole del codice minerario del Mali, modificato di recente per aumentare la partecipazione, al 35% al posto che al 20%, per il governo nelle compagnie minerarie aurifere. Tuttavia, il vecchio codice minerario continuerà ad applicarsi alla miniera di Fekola.
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