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Africa: energia, l’innovazione nasce dalla collaborazione

di: Enrico Casale | 9 Ottobre 2024

La collaborazione in campo formativo ed energetico tra Africa ed Europa è essenziale. Ne è convinta Emanuela Colombo, delegata del rettore del Politecnico di Milano alla diplomazia scientifica, intervenuta ieri al convegno “Science and Research in the Africa Just Energy transition – Insight on Science Diplomacy within the Au-Eu partnership and the Italian Mattei Plan” che si è tenuto al Campus Bovisa del Politecnico di Milano.

“I costi delle tecnologie elaborate in Occidente possono essere molto elevati – spiega – e difficilmente le popolazioni del Sud del mondo possono permettersele. Servono quindi aiuti internazionali per sostenere queste nazioni in modo che si ripensino queste tecnologie di innovazione in modo da favorire uno sviluppo indigeno”. Già ora in Africa esistono ricercatori africani in grado di dire la loro in molti campi, compresi quelli energetici. “È vero – continua – ma non riescono a far sentire la loro voce. È invece importante che emergano e partecipino al processo di innovazione. Soprattutto in campo energetico perché è da lì che si può partire per promuovere lo sviluppo del continente alimentando la piccola e media impresa, l’agricoltura, ma fornendo acqua pulita e cibo sicuro”.

In questo senso, secondo Colombo, si può fare molto attraverso la collaborazione universitaria. “Il lavoro da fare è molto – osserva –, a partire dalle infrastrutture per le ricerche fino allo scambio degli studenti. In Europa, Erasmus ha contribuito a creare lo spirito europeo. Perché non pensare a un programma simile con l’Africa? Lo scambio di giovani africani che vengono in Europa e di giovani che vanno in Africa può essere proficuo per tutti perché integrerebbe le conoscenze e favorirebbe lo scambio culturale”. Anche il Piano Mattei potrebbe contribuire? “Credo di sì – conclude -. Penso che si debba far leva, su quanto esiste già, in termini di aiuti e collaborazione, migliorandolo e, soprattutto facendo programmi a lungo termine. Interventi spot non servono. È indispensabile avere una visione a lungo termine”

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