di: Celine Camoin | 9 Ottobre 2024
L’adesione ufficiale dell’Angola come membro osservatore dell’Organizzazione Internazionale della Francofonia (Oif) è stata formalizzata nel corso del 19° Vertice dei Paesi membri che si svolge in Francia, a Villers-Cotterets, 60 chilometri a nord di Parigi.
“Questa candidatura riflette l’impegno dell’Angola nel rafforzamento della cooperazione internazionale e il desiderio di partecipare più attivamente alle iniziative di promozione della lingua e della cultura francese, fondamentali per lo sviluppo globale dell’istruzione e della diplomazia culturale”, si legge in una nota dell’ufficio stampa dell’ambasciata angolana a Francia.
L’Organizzazione Internazionale della Francofonia, che tiene il vertice per la prima volta in 33 anni in territorio francese, è un organismo per la difesa e la promozione della democrazia e dello stato di diritto, comprende gran parte dei paesi dell’Ovest e Africa centrale, ex colonie francesi.
Il vertice della Francofonia “rafforza i legami tra i Paesi membri e quelli candidati, come l’Angola, e sottolinea l’importanza della lingua e della cultura francofona sulla scena globale, ed è anche un’importante piattaforma di dialogo, cooperazione e scambio in vari settori, come istruzione, sviluppo sostenibile e diritti umani”, prosegue l’ambasciata.
L’esecutivo angolano aveva ufficializzato il 17 maggio 2019 a Parigi la candidatura del Paese a diventare membro osservatore dell’Oif. Il ministro degli Esteri angolano Manuel Augusto aveva spiegato che l’intenzione si basa sul fatto che l’Angola ha relazioni privilegiate con i Paesi francofoni e intende rafforzare l’integrazione con la comunità francofona.
Secondo lo specialista in relazioni internazionali Faustino Henrique, citato dal Correio Kianda, l’ammissione dell’Angola come membro osservatore dell’Oif rappresenta un passo importante verso lo sviluppo economico e commerciale del Paese. L’accademico lo considera un beneficio politico-diplomatico, trattandosi di un’organizzazione che rappresenta il 16% del Pil mondiale e il 20% del commercio mondiale. Presenta come vantaggio per l’Angola il fatto che si tratta di un paese circondato da vicini francofoni e che circa il 10% dei suoi cittadini parla francese. “Si tratta di un vantaggio politico-diplomatico e questo potrebbe tradursi anche in vantaggi di carattere economico e commerciale e noi tutti speriamo che il Paese vada avanti”, ha sottolineato, aggiungendo che ciò favorirà il multilateralismo.
Dal canto suo, lo specialista Eurico Gonçalves sostiene che lo Stato angolano intende così stabilire una presenza politica e diplomatica nel contesto africano e mondiale francofono. Eurico Gonçalves non ha dubbi che l’Angola approfitterà della sua presenza come membro osservatore dell’organizzazione francofona per dimostrare la sua volontà di lavorare per pacificare alcuni Paesi in conflitto nella regione africana, riferisce lo stesso giornale angolano.
Ci sono voluti esattamente cinque anni perché l’Angola fosse ammessa come membro della suddetta organizzazione. L’obiettivo sarà successivamente quello di acquisire lo status di membro diretto dell’organizzazione.
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