di: Enrico Casale | 25 Settembre 2024
Le Isole Mauritius e l’Egitto stanno discutendo su come avviare un progetto di riciclaggio dei rifiuti elettronici. È quanto è emerso da un incontro con Hossam Heiba, ad dell’Autorità generale per gli investimenti e le zone franche (Gafi), e Omar Hussain, ceo di Biocom.
Investire nel riciclaggio dei rifiuti elettronici in Egitto consentirà l’estrazione di cinque metalli chiave dai dispositivi elettronici, tra cui oro, argento, platino, palladio e rame, ha affermato Basil Botha, co-fondatore di Greentech Group. Ha osservato che questi metalli costituiscono il 30% dei componenti dei dispositivi elettronici, mentre il restante 70% è costituito da plastica. Botha ha aggiunto che gli investitori mauriziani intendono convertire i rifiuti di plastica in carburante in Egitto. Ha inoltre sottolineato che gli stabilimenti del Greentech Group utilizzano tecnologie ecosostenibili per separare e riciclare i componenti elettronici, riducendo la necessità di produrre nuovi metalli grazie al riutilizzo dei metalli provenienti dai rifiuti. Ha affermato che si stima che ogni anno nel mondo vengano prodotti 10 milioni di tonnellate di rifiuti elettronici.
Hussain ha affermato che la comunità imprenditoriale mauriziana è desiderosa di approfondire la cooperazione con l’Egitto, cercando di stabilire una partnership strategica tra Mauritius, un polo finanziario dell’Africa subsahariana, e l’Egitto, una destinazione chiave per gli investimenti nel continente. Heiba ha inoltre descritto il riciclaggio dei rifiuti elettronici come un settore promettente in Egitto, che ha registrato un aumento degli investimenti locali e stranieri.
L’Egitto produce circa 90.000 tonnellate di rifiuti elettronici all’anno, il che rappresenta un’importante opportunità di crescita per il settore, ha aggiunto.
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