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Africa Occidentale e centrale: Onu lancia allarme piogge e inondazioni

di: Celine Camoin | 16 Agosto 2024

Più di 700.000 persone sono già state colpite quest’anno dalle inondazioni nell’Africa occidentale e centrale, che hanno causato la morte di 72 persone per annegamento e il ferimento di altre 699. È il bilancio reso noto ieri da un’agenzia delle Nazioni Unite, chiedendo investimenti nella preparazione, prevenzione e risposta per mitigare l’impatto sulla vita e sul benessere delle persone. Ad appena due mesi dall’inizio della stagione delle piogge del 2024 nell’Africa centrale e occidentale, piogge torrenziali e gravi inondazioni hanno colpito 716.473 persone nella Repubblica Centrafricana, Ciad, Costa d’Avorio, Repubblica Democratica del Congo, Liberia, Niger, Nigeria, Mali e Togo, indica un comunicato dell’Onu.

Finora il Ciad è il Paese più colpito, con 246.883 persone coinvolte nelle inondazioni in poche settimane.

“Ogni anno lanciamo l’allarme sugli effetti del cambiamento climatico e su cosa significa per la vita delle persone: le loro case, la loro capacità di coltivare e nutrirsi, di mandare i figli a scuola, di accedere all’assistenza sanitaria di base”, ha affermato Charles Bernimolin, capo dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari per l’Africa centrale e occidentale.

Le inondazioni, che spesso colpiscono le stesse comunità anno dopo anno, hanno gravemente colpito anche i mezzi di sussistenza e i servizi sociali di base, compromettendo la capacità delle comunità di sostenersi e costringendole a fare affidamento sugli aiuti per sopravvivere con dignità.

Sono in gioco anche la produzione e la sicurezza alimentare, con almeno 25.726 ettari di terreno agricolo danneggiati e 4.205 capi di bestiame uccisi.

L’accesso all’assistenza sanitaria e all’istruzione di base è ostacolato da decine di scuole e centri medici distrutti o danneggiati. Anche le infrastrutture e gli edifici chiave sono interessati.

Circa 62.000 case sono state distrutte o danneggiate, lasciando quasi 55.000 donne, bambini e uomini senza casa e sfollati. Nigeria e Ciad hanno registrato il maggior numero di sfollati a causa delle inondazioni, rispettivamente con 45.797 e 5.286.

Le previsioni stagionali per il 2024 prevedono precipitazioni cumulative superiori alla media per i periodi da giugno ad agosto e da luglio a settembre nelle aree già soggette a inondazioni nel Sahel e in alcuni Paesi dell’Africa occidentale.

Quest’anno, il Fondo Centrale di Risposta alle Emergenze Umanitarie ha stanziato quasi 10 milioni di dollari a Congo, Repubblica Democratica del Congo e Niger, in risposta alle emergenze legate agli shock climatici, comprese le inondazioni.

“Pensare di avere tempo per affrontare la crisi climatica nell’Africa centrale e occidentale è un errore. Se non riduciamo in modo proattivo gli effetti di inondazioni significative, siccità e degrado del territorio, ci attendono una serie di altre conseguenze, con costi molto più elevati per le popolazioni più vulnerabili della regione, ha spiegato Charles Bernimolin, ricordando che “le soluzioni per gestire tutto ciò esistono ma richiedono un’azione immediata e finanziamenti sufficienti”.

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