di: Andrea Spinelli Barrile | 26 Luglio 2024
Si è tenuto mercoledì a Dar es Salaam, in Tanzania, la seconda conferenza Russia-Africa del Valdai international discussion club. Il Club Valdai è un think tank e un forum di discussione russo. Fondato nel 2004, nel contesto del ritorno della Russia nella politica internazionale inaugurato dalla prima presidenza Putin, il Valdai è specializzato nella produzione di analisi geopolitiche, nell’organizzazione di eventi per decisori politici e nella formulazione di indirizzi di politica estera.
Alla conferenza tanzaniana hanno partecipato una quarantina di esperti provenienti da Russia e Africa orientale, che hanno discusso i modelli di cooperazione di Mosca con le nazioni africane a anno dal vertice Russia-Africa, svoltosi nella seconda città più grande della Russia, San Pietroburgo.
Gli organizzatori della conferenza, intitolata “Russia – Africa: una strategia per la cooperazione in un mondo multipolare” hanno chiarito che la conferenza è preparatoria per il terzo vertice Russia-Africa, che si terrà in un Paese africano.
“A mio parere, questa seconda conferenza russo-africana del Valdai Discussion Club è un evento molto importante per la nostra interazione, per l’opportunità di creare e costruire il futuro, un futuro confortevole per tutti noi, un futuro sicuro. Tuttavia, per farlo, dobbiamo capire cosa sta succedendo. La nostra conferenza, a mio parere, è un modo per raggiungere questa comprensione e un’opportunità per scambiare idee e opinioni” ha detto il presidente del consiglio di amministrazione della Fondazione per lo sviluppo e il sostegno del circolo di discussione internazionale Valdai, Andrey Bystritsky, in apertura di conferenza. L’ambasciatore russo in Tanzania, Andrey Avetisyan, ha detto che “mentre l’Africa sta diventando uno dei principali attori nelle relazioni internazionali, la Russia rimane il suo vero amico e partner nel nuovo mondo multipolare”.
Secondo il diplomatico russo, i Paesi del Sud e dell’Est del mondo stanno rafforzando la loro posizione internazionale, aumentando la loro presenza sulla scena internazionale e “la Russia è il vostro vero amico e partner in tutti gli ambiti del mondo multipolare emergente”. Avetisyan ha detto che l’evento tanzaniano è molto importante perché l’Africa sta diventando uno dei principali attori nelle relazioni internazionali: “Il mondo sta cambiando rapidamente. La politica globale, l’economia e la corsa tecnologica non saranno le stesse. Molti paesi stanno lottando per la loro sovranità e identità” ha detto il diplomatico, citato dalla Tass.
Tra gli ospiti speciali che hanno partecipato alla conferenza, da parte russa, vi sono l’ambasciatore straordinario e capo del segretariato del forum di partenariato Russia-Africa, Oleg Ozerov, e la direttrice dell’Istituto di studi africani dell’Accademia russa delle scienze, Irina Abramova. Tra gli esperti che hanno partecipato, provenienti da quattro Paesi africani, c’erano il professore di Scienze politiche all’Università del Cairo, Nourhan ElSheikh, il capo ricercatore presso l’Istituto di relazioni internazionali del ministero degli Affari esteri dell’Etiopia, Dareskedar Taye, e il presidente del Centro investimenti della Tanzania Binilit Mahenge. Il programma della conferenza ha visto quattro sessioni tematiche: la prima dedicata al dialogo politico tra la Russia e i Paesi africani nella fase storica attuale, la seconda ha esaminato le prospettive di cooperazione economica, la terza trattato il tema del cambiamento climatico e la quarta ha esaminato i valori condivisi e la cooperazione culturale russo-africana. “I legami russo-africani sono molto stretti, preziosi e di lunga data. Gli sviluppi che cerchiamo in futuro saranno basati su questi principi” ha detto Fyodor Lukyanov, direttore per il lavoro scientifico del Valdai international discussion club, durante una sessione del forum, sottolineando che “una nuova era è un mondo completamente diverso” e che secondo lui è importante costruire relazioni al suo interno non solo basandosi sulla storia, ma anche “creando qualcosa di completamente nuovo”.
A margine della conferenza, la sherpa russa nel Women 20, esperta del Valdai club e vicerettrice dell’Università nazionale di ricerca “Scuola superiore di economia”, una delle principali università russe, Viktoriya Panova, ha inquadrato questo nuovo “mondo multipolare” nell’emergere dei Paesi cosiddetti Brics: “I Brics sono una sorta di speranza per le nazioni di rimodellare il futuro nell’interesse dei paesi della maggioranza del mondo” ha detto Panova all’agenzia russa Tass. “Il valore dei Brics per tre paesi africani (Sudafrica, Etiopia, Egitto) è che l’associazione consente all’Africa di segnare progressi nello sviluppo e nell’elaborazione di nuove regole come continente in rapido sviluppo”. Secondo Panova i Brics, a differenza delle nazioni occidentali, si approcciano agli altri Paesi in modo equo: “Apprezziamo le nostre differenze, non dichiariamo che il nostro approccio sia l’unico giusto e siamo felici di imparare. Pertanto, l’espansione dei Brics, anche verso i Paesi africani, l’infusione di ‘sangue nuovo’, l’aumento di approcci insoliti, l’esperienza, tutto questo sarà solo positivo per i Brics” ha detto, aggiungendo che c’è implicita anche una sfida in termini di differenze nelle specificità culturali e storiche delle nazioni: “A mio parere, la principale ricchezza dei Brics risiede nella sua espansione”.
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