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Algeria: russi e americani si contendono il sostegno algerino

di: Celine Camoin | 25 Luglio 2024

A meno di un mese e mezzo dalle elezioni presidenziali, due alti esponenti della Russia e degli Stati Uniti si sono succeduti nel giro di poche ore ad Algeri, e il giornale Le Matin d’Algerie si interroga sul perché di questo improvviso interesse dei due blocchi per l’Algeria.

Nell’arco di 48 ore, il presidente uscente e candidato alla propria successione ha ricevuto il presidente della Duma della federazione russa, Vyacheslav Victorovich Volodin, e il comandante dell’Africom, la forza Usa in Africa, il generale.

Entrambi gli esponenti delle due potenze mondiali rivali hanno elogiato l’Algeria e auspicato partenariati rafforzati.

“Coincidenza di calendario, una competizione gomito a gomito tra le due delegazioni straniere i cui interessi strategici sono noti per essere divergenti e competitivi, per portare l’Algeria verso le rispettive agende geopolitiche?” si interroga l’autore dell’articolo Samia Nait Iqbal.

Russi e americani cercano di consolidare le loro relazioni con l’Algeria in un contesto di questioni legate alla difficile situazione nel Sahel, una regione dove i russi, attraverso le loro compagnie di sicurezza, sono ormai attori inevitabili e agiscono apertamente nei Paesi situati ai confini meridionali dell’Algeria e in Libia.

“La presenza di queste forze paramilitari che costituiscono la testa di ponte della Russia di Putin in Africa non aiuta gli americani e i loro alleati occidentali che da tempo considerano questo spazio geopolitico come il loro terreno esclusivo”, si legge su Le Matin, che precisa: “L’attivismo militare delle forze paramilitari russe in Libia e nei paesi del Sahel è molto preoccupante per l’Algeria, che ha affermato forte e chiaro che qualsiasi presenza straniera nella regione è un motore per ulteriori crisi e guerre interne”. Va ricordato, in questo contesto, che il presidente Tebboune, in un’intervista al quotidiano Le Figaro nel 2022, ha indirettamente criticato la presenza di Wagner nel Sahel.

Lo scorso gennaio, riporta il quotidiano londinese Al Quds al Arabi, “il ministro degli Esteri algerino Ahmed Attaf ha dichiarato che il suo Paese aveva ufficialmente aperto il fascicolo con la Russia sulla presenza delle forze Wagner dietro il suo confine meridionale sud, nella regione africana del Sahel. In una conferenza stampa ha anche detto di aver discusso personalmente la questione con il suo omologo russo Sergei Lavrov.

Attaf ha sottolineato che è stato istituito un meccanismo congiunto, di cui fanno parte diplomatici e personale di sicurezza, guidato dal segretario generale del ministero degli Affari Esteri, Lounes Magraman, per la parte algerina, e dal viceministro degli Affari Esteri, Mikhail Bogdanov e del personale inviato del presidente Vladimir Putin, da parte russa. Egli ha sottolineato che il comitato bilaterale incaricato di monitorare la presenza delle forze Wagner nella regione si riunirà presto.

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