di: Andrea Spinelli Barrile | 24 Luglio 2024
Le gravi inondazioni che stanno colpendo nelle ultime settimane la Liberia, causate dalle intense precipitazioni dell’attuale stagione delle piogge, hanno portato una Commissione congiunta del Senato a proporre la creazione di una nuova capitale, lontano dalla sovraffollata e caotica Monrovia. Lo riportano i giornali liberiani, che citano anche l’Agenzia nazionale per la gestione dei disastri, secondo cui le improvvise inondazioni causate dalle piogge torrenziali tra la fine di giugno e l’inizio di luglio hanno lasciato quasi 50.000 liberiani in una situazione di emergenza. La capitale Monrovia, soggetta storicamente ad inondazioni, è stata particolarmente colpita dalle inondazioni registratesi quest’anno, in parte a causa del sovraffollamento e dell’eccessiva urbanizzazione, di un sistema fognario inadeguato e della mancanza di regolamenti edilizi.
Monrovia è circondata dall’acqua: la capitale liberiana si trova di fronte all’oceano Atlantico e alla foce del fiume Mensurado e ha una cintura che la divide dall’entroterra composta da una grande area umida. La Commissione congiunta del Senato, riporta il quotidiano The front page Africa, all’inizio di luglio, durante un incontro sul tema delle inondazioni in corso nel Paese, ha ipotizzato la progettazione e l’edificazione di una nuova capitale e questa proposta sta facendo molto discutere i cittadini della città liberiana.
Non sarebbe la prima volta che in Africa una città nasce dal nulla per sopperire ad esigenze urbane, ambientali e sociali specifiche: Abuja, capitale della Nigeria, è, insieme a Dodoma in Tanzania e Yamoussoukro in Costa d’Avorio, una delle rare nuove capitali africane create verso la fine del XX secolo. Tutte e tre queste città occupano posizioni geografiche centrali nei rispettivi paesi. Lo stesso vale per Oyala, Ciudad de la Paz, realizzata in una regione disabitata coperta dalla giungla in Guinea Equatoriale. La proposta di sostituire la capitale liberiana non è nuova nella più antica repubblica africana: già nel 2012, l’allora presidente Ellen Johnson Sirleaf suggerì di trasferire Monrovia in una nuova località, chiamata Zekepa e situata nel centro del Paese.
Centro economico, politico e culturale del Paese, Monrovia si trova sulla costa atlantica occidentale della Liberia e conta più di 1,5 milioni di abitanti: ospita il porto principale del Paese, il punto di partenza per le sue esportazioni, tra cui vi sono prodotti come minerale di ferro, gomma e legname, verso i clienti negli Stati Uniti e in Europa. La città liberiana è gravata da una popolazione in costante crescita e da infrastrutture scarse e fatiscenti, che faticano a tenere il passo.
Il ministro dei Lavori pubblici sta esaminando attentamente la proposta della Commissione mista del Senato; il direttore delle comunicazioni del ministero, Benjamin Myers, ha detto all’Afp che al momento non è prevista alcuna sede specifica per il trasloco: “La costruzione di una nuova città richiede capitali ingenti, il nostro bilancio nazionale ammonta ancora a circa 600 milioni di dollari”.
© Riproduzione riservata