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Libia: al-Wasat, Paese è sempre più terreno di scontro Russia-Usa

di: Giulia Filpi | 19 Giugno 2024

Dopo l’approdo dell’incrociatore lanciamissili “Faryaj” e della fregata “Marshal Shaposhnikov” nella base navale di Tobruk per una sosta di tre giorni, il sito d’informazione al-Wasat dedica un approfondimento all’influenza russa in Libia.

La Libia – è l’opinione della testata libica, con sede al Cairo – si è trasformata in un terreno della competizione tra Russia e Stati Uniti, con una crescente influenza militare, economica e diplomatica russa in Libia. Citando diverse fonti di stampa europee, l’articolo passa in rassegna le mosse militari del Cremlino in Libia negli ultimi mesi, come gli attracchi di altre navi militari russe nei porti orientali del Paese africano: sono un esempio la Ivan Green e la Alexander Otrakovsky, provenienti dalla base navale di Tartus, in Siria, in precedenza impiegate nella guerra in Ucraina.

Pochi giorni fa, un articolo pubblicato dal quotidiano indipendente russo con sede in Lettonia ‘Novaya Gazeta’ ha collegato gli esiti della guerra in Ucraina e il proseguimento dell’influenza della Russia in Libia e nella regione del Mediterraneo, suggerendo che Mosca probabilmente applicherà la stessa strategia che sta perseguendo all’interno della Libia nel resto delle aree in cui cerca di stabilire un punto d’appoggio nel Mediterraneo orientale.

Secondo l’articolo, il presidente Vladimir Putin è stato in grado di costruire una forte presenza nel Mediterraneo orientale e di ottenere il controllo del Mar Nero, spostando risorse fino a fare delle due regioni uno spazio geopolitico unificato con dinamiche di sicurezza sempre più intrecciate, in cui Mosca intende ridefinire il proprio ruolo anche in conseguenza della guerra in Ucraina.

Una presenza militare russa in Libia, compreso il potenziale controllo di un porto del Mediterraneo a sole 700 miglia dalla Sicilia, darebbe al Cremlino una posizione strategica per esercitare pressioni sul fianco meridionale della Nato. L’articolo si sofferma anche sul tema del traffico di carburante illegalmente importato dalla Russia e poi rivenduto in Occidente, e sulle notizie circolate intorno all’insediamento di centinaia di soldati del cosiddetto Africa Corps, l’erede del gruppo Wagner, in Libia.

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