di: Celine Camoin | 20 Giugno 2024
Previste tra settembre e ottobre, le elezioni presidenziali del 2024 sono ancora avvolte nel mistero. “Cosa sappiamo finora di queste elezioni tanto attese?”, si interroga la vice capo redattrice del sito tunisino Business News, che ritiene le elezioni in arrivo tra le “più difficili nella storia moderna della Tunisia. Nessuna data fissata, candidati esclusi, codice elettorale non ancora modificato, ancora nessuna convocazione degli elettori. Il tutto in un clima di tensione generale”, scrive Synda Tajine.
Per il momento, gli elettori hanno pochissime informazioni riguardo alle elezioni presidenziali del 2024. “Quello che sappiamo è che dovrebbero tenersi prima del 23 ottobre, data di fine del mandato dell’attuale inquilino del Palazzo do Cartagine, Kais Saied. La convocazione alle urne non è stata ancora pubblicata e la lista dei candidati è ancora un puzzle con diversi pezzi mancanti. Non solo non sono ancora conosciuti – alcuni addirittura esitano a presentarsi – ma, inoltre, alcuni candidati sono attualmente in prigione.
Il Partito Destouriano Libero (Pdl) non riconoscerà alcuna elezione dalla quale Abir Moussi sarebbe esclusa. La presidente del Pdl è detenuta dal 3 ottobre 2023. Arrestata per la semplice presentazione di una richiesta di ricorso amministrativo all’anagrafe del palazzo di Cartagine, si trova ora ad affrontare cinque processi.
In carcere è un altro candidato, Issam Chebbi, del partito Al Joumhouri. Il segretario generale di Al Joumhouri ed ex deputato è infatti detenuto dal febbraio 2023 in relazione al caso di cospirazione contro la sicurezza dello Stato. La carica politica del suo partito ha deciso comunque, nel marzo 2024, di proporlo come candidato.
“Il ritardo e l’imprecisione sollevano interrogativi, interpretazioni e sospetti che vogliamo evitare”, ha commentato il segretario generale del partito “Âmal w Injaz” (lavoro e realizzazione), Abdellatif Mekki.
Secondo la Costituzione, il decreto di indizione delle elezioni dovrebbe essere pubblicato tre mesi prima del voto per consentire agli elettori e ai candidati di prepararsi bene. Cioè a luglio per le elezioni previste a ottobre. Mancano solo poche settimane – o addirittura giorni – perché il Capo dello Stato possa pubblicare questo decreto, se deciderà di farlo, sottolinea Business News.
“Creare vaghezza e tenere in attesa gli altri candidati non può che indebolirli ulteriormente, facendoli precipitare in un clima di tensione e incertezza. Secondo il segretario generale di Attayar, Nabil Hajji, Kais Saied fisserà una data solo in cui sarà pronto a vincere le elezioni presidenziali. Una teoria difesa da altri leader politici che ritengono che questa vaghezza, di cui il capo dello Stato è in gran parte responsabile, sia tutt’altro che innocente”, sostiene Synda Tajine.
Quanto alla modifica della legge elettorale, è possibile che non veda mai la luce, e resta aperta la speculazione sulla possibilità di presentarsi di candidati che non soddisfano tutte le condizioni.
“Poiché la data delle elezioni non è stata ancora fissata, tutti gli scenari sono possibili, compreso quello che non si tenga il voto presidenziale. Cosa accadrà allora quando, il 23 ottobre, il mandato di Kais Saied dovrebbe teoricamente terminare? Solo il presidente conosce la risposta a questa domanda… “
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