di: Giulia Filpi | 28 Maggio 2024
Tra gli indicatori presi in esame per il periodo 2000-2020 dagli esperti dell’Acet, il Centro africano per la trasformazione economica, quello del benessere umano ha registrato il progresso più significativo. In questo indicatore rientrano i quattro fattori del reddito, del divario tra i salari, degli impieghi formali e della partecipazione femminile al mercato del lavoro.
Secondo l’African transformation index, presentato la scorsa settimana dagli studiosi, il punteggio medio di questa dimensione è aumentato di 6,2 punti, raggiungendo i 42,5 su 100 nel 2020.
Tra gli esempi positivi nei singoli Paesi, l’Acet cita la politica di reinserimento per le madri adolescenti adottata dallo Zambia, che ha avviato una politica di reinserimento per le madri adolescenti, che prevede che tutte le scuole concedano alle ragazze un congedo di maternità e le riammettano a continuare gli studi. In Burkina Faso, Kenya e Malawi, i trasferimenti in contanti e gli aiuti destinati alle ragazze hanno aumentato il loro tasso di scolarizzazione. E ancora, nel 2017 il Ghana ha introdotto la gratuità della scuola superiore, aumentando le iscrizioni del 69% in tre anni.
Tuttavia, sottolinea il rapporto, i progressi in materia di benessere umano restano molto sensibili agli shock esterni, e bisogna rafforzare e diversificare l’economia per evitare che i progressi registrati siano vanificati da possibili crisi economiche, eventi climatici o epidemie.
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