di: Redazione | 8 Novembre 2023
Sbloccare le catene del valore dell’Africa per far decollare lo sviluppo del continente. E’ questo il filo conduttore che ha contrassegnato l’apertura dell’Africa Investment Forum, a Marrakech, in Marocco.
Un punto su cui ha insistito il presidente della Banca Africana di sviluppo (AfDB), Akinwuni Adesina, snocciolando i mega trend legati al continente, a partire dalla crescita demografica e dalla rilevanza dei giovani tra i 15 e i 25 anni, e dai dati relativi alla forza delle economie africane.
Tra i tanti esempi fatti, Adesina ha ricordato la necessità di creare valore aggiunto nella filiera legata alla transizione energetica e alla resilienza climatica. Il continente, ha sottolineato Adesina, ospita il 70% delle riserve di platino, il 52% di cobalto, il 46% di magnesio, il 26% di bauxite e il 21% di grafite.
Una ricchezza di risorse, ha detto ancora il presidente di AfDB, che deve essere utilizzata per lo sviluppo del continente, la cui economia è tornata a crescere a un buon ritmo facendo segnare un +3,8% nel 2022. “Investite in Africa, il futuro è adesso” ha concluso Adesina, rivolgendosi agli investitori, ai rappresentanti istituzionali e alle imprese convenuti a Marrakech.
Il ruolo del settore privato e le possibilità ad esso legato, è stato uno dei punti inseriti nel discorso del re marocchino Mohammed VI secondo cui questa quarta edizione dell’Aif, giunge in un momento denso di sfide: “Sfide economiche esacerbate dalle tensioni geopolitiche generate oltre i confini africani”. Sfide a cui si aggiungono quelle climatiche che “paradossalmente colpiscono un continente responsabile solo del 4% delle emissioni inquinanti”, il fardello del debito che insieme all’aumento degli interessi e alla spirale inflattiva sta riducendo gli spazi di manovra dei Paesi africani.
“Questa situazione senza precedenti – ha detto il re nel suo messaggio – unita alla scala delle necessità finanziarie rende di fatto il ruolo del settore privato ancora più importante nel perseguimento degli obiettivi che l’Africa si è posta”. [Dal nostro inviato in Marocco]
