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Sfide e opportunità dell'urbanizzazione in Africa

di: Redazione | 19 Ottobre 2015

Le prospettive di sviluppo del continente africano nei prossimi tre decenni dipendono in larga parte dal modo in cui sarà gestito il processo di rapida urbanizzazione che si prospetta entro il 2050. A sostenerlo è un approfondimento pubblicato per conto della Commissione globale sull’economia e il clima, un’iniziativa internazionale presieduta dall’ex presidente messicano Felipe Calderòn e dall’ex ministro delle Finanze sudafricano Trevor Manuel.
Nell’articolo pubblicato sul portale d’opinione ProjectSyndicate, si ricorda che secondo le stime più affidabili sono circa 22 milioni le persone che ogni anno in Africa si spostano dalle campagne nelle città. A questo ritmo, entro il 2050 la popolazione urbana del continente dovrebbe contare in tutto 1,34 miliardi di persone, pari a tre volte quella attuale.
Nonostante tale crescita sia più rapida nell’Africa occidentale e orientale, quello dell’urbanizzazione è un fenomeno che coinvolge l’intero continente. L’Africa dovrà infatti riuscire a raggiungere lo stesso livello di urbanizzazione di Europa, Nord e Sud America e Asia orientale.
Poiché nel continente le infrastrutture urbane sono ancora ridotte e poco sviluppate, l’opportunità di erigere da zero la sfera urbana rappresenta un’occasione fondamentale per l’Africa per diventare con il supporto delle più moderne innovazioni tecnologiche una regione leader a livello mondiale nella realizzazione di ambienti con alta efficienza energetica e basse emissioni di inquinanti.
Diverse aziende – ricordano Calderòn e Manuel – hanno già intrapreso questa strada, proponendosi come attori dello sviluppo sostenibile del continente. Un esempio è la keniana M-KOPA Solar, che si è espansa velocemente in tutta la regione orientale dell’Africa offrendo soluzioni energetiche con un metodo di pagamento basato su un sistema di ripartizione in base ai consumi.
Un altro passo in avanti è rappresentato dai recenti investimenti nelle infrastrutture dei trasporti pubblici, che hanno come scopo quello di risolvere il problema della congestione stradale nelle città africane con più alta densità di popolazione.
Secondo uno studio realizzato lo scorso anno proprio dalla Commissione globale sull’economia e il clima, le città “a basso consumo” potrebbero garantire risparmi sulla bolletta energetica globale pari a 17.000 miliardi di dollari entro il 2050: gran parte di questi risparmi potrebbero essere generati proprio in Africa, se le città del continente saranno realizzate in modo sostenibile, prendendo spunto dalle opportunità che il processo di urbanizzazione offrirà nei prossimi anni.

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