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Africa: inizia domani il Secondo vertice con la Russia

di: Redazione | 26 Luglio 2023

Il secondo vertice tra Africa e Russia è previsto per il 27 e 28 luglio a San Pietroburgo, quattro anni dopo quello di Sochi. Questo vertice sarà un nuovo banco di prova per rivalutare la posizione dei Paesi africani di fronte all’invasione dell’Ucraina, ampiamente condannata dalla comunità internazionale. Guardare alle presenze può certamente aiutare ad orientarsi nel nuovo assetto geopolitico globale e africano: il presidente ugandese Yoweri Museveni, che nel viaggio russo della delegazione di pace africana di poche settimane fa non c’era a causa del Covid, sarà presente e parlerà in occasione di un panel, e questa è fino ad ora la presenza più prestigiosa confermata al vertice di San Pietroburgo.

In un voto alle Nazioni Unite del 23 febbraio 2023, la posizione africana si era notevolmente evoluta rispetto all’anno precedente.

Tra i Paesi membri dell’Unione economica e monetaria dell’Africa occidentale (Waemu), è chiaro che la Costa d’Avorio e il Benin, che condannano ufficialmente l’invasione dell’Ucraina, non saranno presenti in Russia. Il Mali invece ci sarà con il presidente del consiglio Choguel Kokalla Maïga: viste le sue relazioni di sicurezza con la Russia, con il gruppo Wagner impegnato ufficialmente come istruttore militare, Bamako aveva votato contro la risoluzione che condannava la Russia alle Nazioni unite, il che non sorprende. Anche l’Eritrea ha sostenuto la Russia in quell’occasione e sarà presente al vertice. Tuttavia, nel voto Onu di febbraio una dozzina di Paesi africani hanno scelto di astenersi, mentre altri hanno seguito l’esempio del Camerun non partecipando al voto.

Il tema principale del vertice di San Pietroburgo sarà il grado di partecipazione dei Paesi africani. Gli organizzatori sono stati attenti nel presentare il programma degli interventi, concentrandosi sui temi che verranno affrontati e insistendo semplicemente sui relatori russi e pochi altri. C’è quindi da chiedersi se i capi di Stato che si sono recati in Russia lo scorso giugno per negoziare la pace vi torneranno di nuovo. A febbraio 2023, il Senegal non ha preso parte al voto che chiedeva la partenza delle truppe russe dall’Ucraina, ma il suo presidente faceva parte della delegazione di mediazione africana che si è recata in Ucraina e Russia a giugno: il presidente Macky Sall si dice “determinato” a promuovere la pace. C’è poi la posizione del presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, in conflitto di interessi tra i paesi del G20, per lo più ostili alla Russia, e i Brics, che hanno una posizione più sfumata. Tuttavia, Ramaphosa potrebbe scegliere di non recarsi a San Pietroburgo e aspettare che il Sudafrica, un mese dopo, ospiti il vertice Brics.

Più delicata la posizione di Etiopia, Algeria ed Egitto: questi tre Paesi hanno forti relazioni economiche con la Russia. L’Egitto ha espresso il suo disaccordo con l’invasione dell’Ucraina nel febbraio 2023, Algeria ed Etiopia da parte loro si sono astenute e continuano a mantenere relazioni consistenti con la Russia. [Da Redazione InfoAfrica]

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Leggi il nostro focus sul crescente ruolo dell’Africa sulla scacchiera geopolitica globale: https://www.africaeaffari.it/rivista/geopolitica-africana

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