di: Redazione | 16 Novembre 2021
La trasformazione in corso dell’apparato militare francese nel Sahel, che “mira a rifocalizzare l’azione della Francia sulla lotta contro il terrorismo e il sostegno agli eserciti nazionali”, è stata al centro dell’incontro di venerdì all’Eliseo tra il presidente Emmanuel Macron e i suoi omologhi del Burkina Faso, Roch Marc Christian Kaboré, del Niger, Mohamed Bazoum e il presidente del Consiglio militare transitorio del Ciad, Mahamat Idriss Déby. Lo si apprende da un comunicato diffuso dall’Eliseo al termine del summit che, volto a discutere la situazione della sicurezza nel Sahel, si è svolto a margine di una conferenza internazionale per la Libia e del Forum per la pace.
Secondo N’Djamena, la profonda trasformazione della presenza militare francese annunciata da Parigi lo scorso giugno non è sinonimo di un disimpegno della Francia nel Sahel. Durante il mini-vertice di venerdì a Parigi, “la Francia ha ribadito il suo sostegno ai Paesi membri del G5 Sahel. Non si sta disimpegnando dal Sahel. La Francia non sta abbandonando il Sahel. Inoltre, con altri Paesi europei, contribuirà all’operazione Takuba che ha preso il suo quartier generale a Ménaka nel nord del Mali”, ha rassicurato la presidenza ciadiana in un comunicato.
I leader hanno anche discusso le future attività operative della forza congiunta del G5 Sahel. “La situazione regionale caratterizzata dalla recrudescenza degli attacchi terroristici è stata la preoccupazione dei capi di Stato. Durante le discussioni, hanno esaminato la situazione della sicurezza, che richiede una maggiore condivisione degli sforzi”, ha precisato la presidenza ciadiana. Secondo N’Djamena, “i capi di Stato del G5 Sahel e la Francia hanno convenuto di correggere le carenze constatate per un reale aumento della potenza della forza congiunta al fine di affrontare definitivamente i gruppi armati che flagellano il Sahel”.
Il presidente francese Emmanuel Macron ha annunciato il 10 giugno una “profonda trasformazione” della presenza militare francese in Mali, con l’obiettivo di mantenere tra 2.500 e 3.000 uomini nel Sahel, sui 5.100 attualmente mobilitati nel quadro dell’operazione Barkhane.
Puoi leggere il nostro Zoom sulle strategie da attuare nel Sahel, https://www.africaeaffari.it/rivista/risorse-in-fuga[Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata