di: Redazione | 15 Settembre 2021
Dopo aver abolito l’anno scorso l’imposta sul valore aggiunto sul gas da cucina, abbassando i prezzi al dettaglio di almeno il 10%, il governo di Kampala ha lanciato una nuova iniziativa che prevede un accesso al gas di petrolio liquefatto (Gpl) sovvenzionato fino al 50% con l’obiettivo di accelerare i collegamenti a un’energia pulita.
Secondo il governo, l’iniziativa, che verrà attuata in collaborazione con l’imprenditore sociale Raising Gabdho Foundation ed è supportata tra gli altri dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (Unhcr), inizialmente riguarderà le comunità vulnerabili come i campi profughi e cercherà anche di spingere per un cambiamento comportamentale della popolazione per ridurre gli effetti della povertà energetica nel paese, con il coinvolgimento dei rivenditori di Gpl e del settore privato per rafforzare gli sforzi nel raggiungimento degli obiettivi previsti.
L’Uganda prevede inoltre di avviare la propria produzione locale. In una revisione del settore del 2020 dal ministero dell’Energia, è stato indicato che l’Uganda ha il potenziale per produrre almeno 60.000 tonnellate di Gpl all’anno.
L’Uganda fa molto affidamento sul combustibile di legno e carbone per il riscaldamento e la cottura sia delle famiglie urbane che delle entità commerciali, un’usanza che ha portato la copertura forestale del paese dal 30% negli anni ’90 al 10% nel 2015. Secondo il ministero dell’Energia e dello Sviluppo Minerale, il consumo di Gpl in Uganda, passato da circa 1000 metri cubi nel 1994 a 8000 nel 2010, ha conosciuto una crescita lenta a causa dei prezzi e dell’accesso limitato e proviene in gran parte dai centri urbani. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata