di: Redazione | 30 Giugno 2021
E’ il primo Paese del continente africano a essere pagato per ridurre le emissioni di carbonio e proteggere la sua foresta pluviale: il Gabon ha ottenuto dalla Central African Forest Initiative (Cafi) delle Nazioni Unite una cifra pari a circa 14 milioni di euro come prima tranche di un accordo da 126 milioni raggiunto nel 2019.
A riportarlo sono numerosi media locali e internazionali, sottolineando come il meccanismo apra un interessante dibattito sulla replicabilità e la scalabilità di simili iniziative.
Il Gabon è uno dei Paesi più boscosi del mondo e, con 23,6 milioni di ettari, le sue foreste rappresentano circa il 18% dell’intera foresta pluviale tropicale che si trova nel bacino del Congo (il secondo più grande bacino fluviale del mondo): quasi il 90% del territorio nazionale è coperto da foreste, che catturano più carbonio di quanto emette l’intero Paese.
Per decenni l’economia del Gabon è stata trainata dalle esportazioni di risorse petrolifere, ma il Paese sta gradualmente perseguendo una strategia di sviluppo a basse emissioni di carbonio che mira a ottimizzare lo sviluppo economico preservando gli ecosistemi e la biodiversità, riuscendo a ridurre la deforestazione e quindi le sue emissioni di carbonio nel 2016 e nel 2017 rispetto al decennio precedente.
Il governo ha infatti lanciato una serie di programmi di conservazione negli ultimi anni, tra cui la creazione di 13 parchi nazionali e un progetto per combattere il disboscamento illegale: iniziative che sono state molto apprezzate dal governo della Norvegia che ha contribuito al finanziamento concesso dalla Cafi al Gabon, che ora vuole portare avanti un piano più audace per vendere crediti di carbonio ai Paesi più sviluppati, consentendo loro di ridurre le emissioni di settori difficili come i trasporti e il riscaldamento domestico. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata