Agribusiness. Un affare da mille miliardi di dollari
È la chiave di volta dello sviluppo dell’Africa: dopo anni di abbandono e di trascuratezza l’Agricoltura è tornata ad essere considerata la Risorsa del continente. Sacrificata sull’altare della crescita industriale, della sete di materie prime e della finanza, l’agricoltura è tornata ad attirare l’attenzione di governi e comunità economica, ma anche di donors per lo sviluppo.
E proprio alla parola sviluppo è legata la forza maggiore dell’agricoltura in Africa. In un continente dove il settore agricolo contribuisce al 25% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e occupa oltre il 60% della forza lavoro è evidente che ha poco senso parlare di reale sviluppo, di crescita inclusiva o di miglioramenti dell’economia se non si affronta il cuore del settore cardine da cui dipendono i destini di centinaia di milioni di persone.
Ma i numeri dell’agricoltura africana sono molti. Il continente, tolte zone protette e forestali, detiene oltre il 50% delle terre coltivabili ancora non sfruttate del pianeta. Un potenziale, quello delle terre, che va di pari passo a quello delle risorse di acqua ancora non sfruttate. Secondo gli ultimi studi, l’Africa utilizza il 2% delle proprie risorse idriche rinnovabili a fronte di una media planetaria superiore al 5%. La vastità del suo territorio e dei suoi ambienti e climi, permette inoltre la realizzazione di colture di ogni tipo. A questi fattori naturali si aggiungano poi alcuni nuovi fattori sociali. Con la crescita economica continuata e sostenuta che si sta registrando da almeno un decennio, l’Africa sta vedendo crescere la sua popolazione, già oggi oltre il miliardo. Le proiezioni future, poi, danno il continente destinato a toccare i due miliardi entro il 2050. Parallelamente sta crescendo la cosiddetta classe media africana, sempre più costituita da persone inurbate che, con le migliori condizioni economiche, cercano di migliorare e variare la loro dieta.
La Banca Mondiale, in un recente rapporto intitolato “Coltivando l’Africa, sbloccare il potenziale dell’agribusiness”, ha dato un valore al futuro possibile del settore agricolo africano: 1 trilione di dollari entro il 2030, ovvero un giro d’affari di 1000 miliardi di dollari per la sola Africa sub-sahariana…(Continua su Africa e Affari)
In questo Focus:
- Opinioni: Agricoltura, un affare di tutti – di Paolo de Castro (Presidente Commissione agricoltura e sviluppo rurale del Parlamento europeo)
- Crescita demografica ed economica riportano in auge le risorse agricole
- Grande Distribuzione
- Modello Thailandia
- Il futuro dovrà passare per l’Africa, l’Italia può essere il ponte per l’Europa (Intervista a Domenico Scarpellini, presidente di MACFRUT Cesena)
- Più fertilizzanti per non restare indietro
- Il 90% delle terre senza un padrone
- L’Agricoltura su Infoafrica
In questo numero:
- Infrastrutture e accesso ai finanziamenti – Secondo un rapporto dell’AfDB, l’Africa è oggi il continente a più rapida crescita: migliorano i servizi, migliora la capacità di fornire opportunità economiche e cresce anche la domanda interna. Per il grande salto serve ora una spina dorsale strutturata.
- R.d. Congo: Avviata l’esplorazione del lago Albert
- Africa: aumentano classe media e turisti, arrivano le grandi catene alberghiere – Marriott International, Starwood Hotels and Resorts Worldwide e Hilton Worldwide si stanno spostando lì dove il tasso di sviluppo si è fatto interessante: in un anno il numero delle stanze disponibili è aumentato del 23% e la corsa non si è fermata.
- Ai governanti africani piace Twitter
- Zona Cemac: la crescita va a rilento, ma nel 2014 tornerà a crescere – Sono state riviste al ribasso le precedenti stime: il Pil salirà del 3,2% invece che del 5,2% ma nel prossimo triennio la crescita si attesterà a un tasso medio annuo del 6%. La frenata di questi mesi dovuta al calo della produzione di petrolio e alla crisi globale
- Africa Orientale: la corsa delle Banche per sostenere l’Oil & Gas.
- Angola: Luanda vincerà la sfida col petrolio nigeriano
- Mauritius paese più innovativo, seguono Sudafrica e Uganda
- Quando l’Africa diventa “Fashion”, anche i grandi marchi si muovono – L’italiana Diesel e la Edun di Bono, il cantante degli U2, insieme per un progetto
che sarà sviluppato in Mali e Uganda: l’obiettivo è costruire un modello di commercio sostenibile attraverso la moda, altoparlante per una nuova economia e nuovi paradigmi
- Vi presentiamo i ‘GAINS’ – Ghana, Angola, Costa d’Avorio, Nigeria e Sierra Leone avranno una crescita vicina all’8% e vogliono meravigliare il mondo.
- Zoom/Il Kenya secondo Kenyatta, i primi 100 giorni guardando a Oriente
Dentro l’Africa:
- AfDB e Danimarca insieme per il geotermico a Gibuti pag. 36
- Malawi, strategie di sicurezza alimentare da rivedere pag. 38
- Romano Prodi: “L’industria italiana può trovare risposte in Africa” pag. 40
- Quelle dighe che non piacciono a tutti pag. 42
- Uganda, crescono le esportazioni nonostante la crisi europea pag. 44
- Costa d’Avorio, a ruba i buoni del Tesoro pag. 46
- Aiuti allo sviluppo, modelli a confronto pag. 48