Classe media. Sempre più gente può spendere. E c’è chi lo ha capito
È forse uno degli aspetti della nuova Africa più sconosciuto in Italia. La presenza e la crescita continua di una nuova classe media e di un conseguente nuovo mercato dei consumi africano sembra essere completamente sfuggito all’Italia e a molte imprese nostrane. In un momento di stagnazione totale dei consumi interni e dei classici mercati di riferimento, l’espansione della classe media africana (parallela alla crescita demografica ed economica del continente) rappresenta una delle novità più importanti a livello globale.
Non a caso molti dei principali marchi del consumo mondiale negli ultimi tre anni hanno cominciato a spostare le proprie operazioni in Africa subsahariana, ad aprire fabbriche, nuove sedi e a rivedere le proprie reti commerciali per rivolgersi a questa nuova frontiera. Un mercato, quello deiconsumatori africani, che cresce numericamente e qualitativamente, con un’attenzione sempre maggiore alla qualità e al prodotto. Un mercato che si va omologando a quello globale, pur mantenendo ancora alcune peculiarità. Un mercato che ogni anno si arricchisce di qualche milione di unità e che in Italia viene completamente ignorato.
Ma il nuovo mercato africano non ignora i prodotti e i marchi italiani. Dall’alimentare all’abbigliamento, dalla meccanica alla tecnologia, il nuovo consumatore africano ha fame di Made in Italy e, in attesa che nel nostro paese si comprendano gli spazi offerti dal continente africano, soddisfa i suoi appetiti attraverso triangolazioni con ex potenze coloniali o finendo preda del mercato dei falsi.
E dire che i prodotti per la nuova classe media possono contare già su una loro catena distributiva ben precisa e che ormai è diventata un punto di riferimento per milioni di consumatori africani. Si tratta delle catene di grande distribuzione gestite dai due principali gruppi sudafricani del settore e dei centri commerciali che si vanno moltiplicando.
In questo Focus:
- Irreversibile ascesa di un mercato e di un esercito di nuovi consumatori
- Numeri, criticità e sfide da vincere per dare concretezza ai trend in atto – di Mthuli Ncube (Vice-presidente e capo economista della Banca Africana di Sviluppo)
- Presidiare i mercati con una presenza diretta e con visioni di lungo termine – intervista a Gianpaolo Bruno (direttore Pianificazione strategie dell’Istituto per il commercio con l’estero, ICE)
- Facce nuove nei centri commerciali, sull’altopiano keniano è già realtà – Reportage da Nairobi (Kenya)
- Sviluppo e sicurezza alimentare, binomio inscindibile e da garantire
In questo numero:
- Il turismo cresce ma non abbastanza, una miniera d’oro ancora da sfruttare – Secondo un recente rapporto in 10 anni il numero dei turisti è più che raddoppiato toccando i 63,6 milioni di ingressi del 2012. Tuttavia le potenzialità sono enormi e sono collegate di fatto allo sviluppo delle infrastrutture di trasporto e di un sistema alberghiero di qualità.
- Fondi per l’autostrada Lagos-Abidjan, ma il sogno è arrivare fino a Dakar – L’Ecowas approva le linee di finanziamento per lo studio di progettazione ed estende l’area interessata: una volta terminate, tre corsie per senso di marcia collegheranno il cuore economico della Nigeria con la capitale del Senegal e le altre città della regione.
- Massoni di tutta l’Africa ad Abidjan per parlare di diritti e buon governo – Quattro giornate sul tema ‘Incontri umanisti e fraterni africani e malgasci’ e centrate sulla necessità di accompagnare le trasformazioni che stanno interessando il continente nella consapevolezza che, come insegna il Centrafrica, i problemi sono dietro l’angolo.
- Un fondo per consentire ai governi di censire le risorse minerarie – Scopo dell’iniziativa della Banca Mondiale è di creare un database aperto al pubblico oltre che a governi e a operatori specializzati: tra le finalità quella di adeguare sistemi fiscali e codici minerari con reciproco vantaggio di enti pubblici e imprese private.
- A Ginevra il primo forum economico sull’industria africana della sanità – Nella città elvetica sono attesi 500 partecipanti in rappresentanza del settore privato e di governi: l’incontro, in programma alla vigilia del vertice dell’Oms, si propone di valutare i margini di crescita e le ricadute economiche di un settore da potenziare.
- Zoom/Burkina Faso – Fronda interna contro Compaoré una crisi politica che apre interrogativi
Dentro l’Africa:
- Costa d’Avorio, San Pedro sarà un terminal petrolifero pag. 36
- In Burundi l’Ifad promuove le cooperative agricole pag. 38
- Il Kenya entra nei radar di H&M pag. 40
- Zambia, investimenti per rinnovare l’aeroporto di Lusaka pag. 42
- Bando alle esportazioni di carni rosse, industria sudafricana in sofferenza pag. 44
- Rapporto Tunisia, serve una riforma del mercato del lavoro pag. 46
- La diaspora come veicolo di sviluppo pag. 48