Europa svegliati!
Gli accordi economici e le leggi sull’omosessualità, la Corte penale internazionale e le sanzioni contro esponenti di governo africani, le ‘primavere arabe’ e la real politik europea: sono solo alcuni dei molti elementi di contrasto e di frizione che hanno fatto da sfondo il 4 e 5 aprile al nuovo vertice Europa-Africa di Bruxelles. Un vertice che, nonostante gli slogan, le parole di circostanzae gli impegni, ha portato in superficie tutte le crepe e le difficoltà incontrate negli ultimi anni nelle relazioni tra i due continenti. Rispetto ai precedenti vertici (quello del 2007 a Lisbona e quello di Tripoli nel 2010) l’Unione Europea soffre di una massiccia perdita di credibilità.
I governi africani hanno iniziato a guardare con occhi molto diversi all’Europa, ma quest’ultima sembra rifiutarsi di volerne prendere atto, di affrontarne le conseguenze e di comportarsi in maniera adeguata. E dire che i dati di fatto indicanti un cambiamento di rotta nelle relazioni tra le sponde nord e sud del Mediterraneo ci sono e sono chiari. Tra il 2002 e il 2012 le economie africane sono cresciute come nessun’altra al mondo, il valore del commercio e delle esportazioni di materie prime (incluso il petrolio) è passato da 156 miliardi di dollari a 688 miliardi.
E proprio durante questo ‘risveglio’ l’Europa ha cominciato a perdere terreno. Il Vecchio Continente resta ancora il principale partner commerciale dell’Africa, ma se dalla foto si escludono i paesi dell’area Nord e ci si concentra sulla maggior parte del continente, sull’Africa subsahariana, il quadro cambia. A sud del Sahara oggi è la Cina il principale partner commerciale.
Sempre tra il 2002 e il 2012 la fetta delle esportazioni subsahariane verso i paesi Bric (Brasile, Russia, India e Cina) è passata dal 9% al 36%. Anche considerando gli investimenti diretti la situazione degli ultimi anni segnala un mutamento nelle tendenze.
Gli investimenti stranieri diretti (Foreign Direct Investment, Fdi) sono aumentati dai 10,7 miliardi di dollari del 2002 ai 38,5 miliardi del 2012. E se la maggior parte continua ad arrivare dalle economie avanzate, i Brics (includendo anche il Sudafrica) tra il 2009 e il 2011 hanno dedicato all’Africa il 4% dei loro Fdi, a fronte del 3% degli europei. (Continua su Africa e Affari di Maggio 2014)
In questo Focus:
- Le crepe della “superiorità” europea e la nuova consapevolezza africana
- Bilancio di un vertice di transizione con l’ombra di Pechino sullo sfondo
- La partita Ape/Epa è ancora in corso ma l’Africa sa di avere qualche carta
- Non più donatori ma partner così possiamo rilanciarci insieme – Intervista a Gianni Pittella (vicepresidente del Parlamento europea)
- L’Europa armonizzi la sua politica e l’Italia smetta di chiudere gli occhi – Intervista a Romano Prodi
- L’Africa vista da Angela Merkel: nuove strategie e più cooperazione – Intervista ad Angela Merkel
- Mandela e la centralità delle persone per rivedere i rapporti tra Ue e Africa – A colloquio con Nkosazana Dlamini-Zuma (Presidente della Commissione dell’Unione Africana)
- M-Pesa, dal Kenya alla Romania una storia di successo ‘al contrario’
- “L’Africa cambia e vuole più spazi l’Europa vada oltre i vertici ufficiali” – Intervista a Damien Helly, European Centre for Development Policy Management (Ecdpm)
In questo numero:
- Crescita ancora a ritmo sostenuto per l’Fmi l’anno si chiuderà al +5,4% – Pubblicate le stime del World Economic Outlook: a spingere sono il settore estrattivo e le performance positive di alcuni paesi. I rischi sono legati alle crisi del Centrafrica e del Sud Sudan, mentre resterà decisivo lo sviluppo delle scarse infrastrutture esistenti.
- Angola in mostra a Torino e a Roma “Per diversificare serve l’Italia” – Una delegazione folta e di alto livello si è presentata al Business Forum organizzato nel capoluogo piemontese e ha poi fatto tappa nella Città eterna. Sul tavolo, i numeri della forza angolana e le necessità di un’economia ancora troppo legata al petrolio.
- A Luanda piacciono le Pmi tricolore “Sì a una cooperazione strategica” – Intervista a José Severino (Associazione industriale dell’Angola)
- Zoom/Sahel – Una nuova vita per il lago Ciad darà speranza a milioni di persone
Dentro l’Africa:
- Il petrolio dell’Africa orientale accende le ‘fantasie’ dell’Etiopia pag. 36
- Cambiano le tariffe Ue e Rabat protesta pag. 38
- Accordo traKhartoum e Pechino per raddoppiare l’estrazione di petrolio pag. 40
- Kenya, ecco la “Dubai 2.0” pag. 42
- Ghana e Turchia più vicine, intese su commercio e sanità pag. 44
- Carlyle fa il pieno per l’Africa, raccolto oltre mezzo miliardo di euro pag. 46
- Sierra Leone, lavoro per un milione di giovani pag. 48