di: Redazione | 19 Gennaio 2015
E’ dedicato a un tema complicato, spinoso, ma di grande importanza per il futuro dell’Africa, il primo numero del 2015 di Africa e Affari: gli Accordi di partenariato economico tra Europa e Africa noti con il loro acronimo Ape (o Epa in inglese, Economic Partnership Agreement).
Sintetizzando, gli Ape sono accordi di libero scambio che garantiscono alle merci africane l’accesso ai mercati europei senza dazi doganali né quote, e viceversa.
Segnati da polemiche e dibattiti gli accordi in realtà ridisegnano il contesto delle relazioni commerciali tra Africa ed Europa, non tanto oggi ma nel prossimo futuro.
L’Europa resta il primo partner commerciale dell’Africa e non è un caso che le molte critiche piovute sugli Ape/Epa siano state giudicate da alcune fonti attacchi strumentali agli interessi di vecchie e nuove potenze extraeuropee che cercano di intaccare questo rapporto speciale in un momento in cui il mercato africano rappresenta la ‘nuova frontiera’ per beni e servizi.
Il commercio non può essere infatti considerato come qualcosa fine a se stesso, ma piuttosto dev’essere ritenuto uno strumento utile e necessario per migliorare le già esistenti relazioni politiche, per rafforzare i legami economici bilaterali e, in linea di principio, per sostenere gli sforzi atti a promuovere lo sviluppo sociale ed economico.
In questo numero abbiamo presentato un ampio quadro degli accordi e delle parti che li hanno negoziati. Abbiamo dato spazio alle voci critiche, a quelle a favore e a un interessantissimo punto di vista africano che fornisce una nuova prospettiva con cui guardare agli Ape/Epa e agli sviluppi che porteranno.
Abbiamo poi chiesto di leggere le relazioni tra Europa e Africa (che proprio sulla discussione sugli Ape ha fatto segnare un nuovo protagonismo africano) al presidente uscente del Mozambico Armando Guebuza, in un’intervista esclusiva raccolta nell’ultima visita ufficiale compiuta dal capo di Stato in Italia ai primi di Dicembre.
Per approfondire: