di: Redazione | 29 Gennaio 2020
“Bisogna rovesciare la maledizione delle risorse perché queste siano il primo investimento autogenerato dell’Africa per la propria economia”: lo ha detto Jean Leonard Touadi, neo-presidente del Centro Relazioni con l’Africa (CRA) della Società Geografica Italiana, aprendo la conferenza ‘Africa 2020, prospettive politiche ed economiche’ organizzata da Africa e Affari il 28 gennaio a Roma.
Touadi, tracciando una panoramica a 360 gradi delle sfide e degli appuntamenti africani per l’anno 2020, si è concentrato anche sulla nuova moneta unica africana, ECO, che sostituirà il Franco CFA.
“La sfida è la moneta che cambia e l’epicentro di questo cambio è la Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale (ECOWAS)”, ha ricordato Touadi parlando della nuova moneta come di un esercizio collettivo africano per far nascere una moneta panafricana.
Presentando i dati economici relativi al continente, il direttore responsabile di ‘Africa e Affari’ Massimo Zaurrini ha sottolineato che continuare a dividere, nelle analisi dei principali istituti finanziari internazionali, i numeri relativi all’Africa in due tronchi, settentrionale e subsahariana, e drenare dati macroeconomici “non abbia più molto senso”.
Nella sua relazione sui dati economici dell’Africa nel 2019 la complessità e le sostanziali differenze tra le diverse nazioni africane sono emerse con chiarezza. Tali dati, contenuti anche nel numero di gennaio della rivista Africa e Affari, mostrano diverse sfaccettature di un continente che cambia: paesi come Ruanda, Ghana, Costa d’Avorio, Etiopia, Benin e (sorpresa) Mauritania che crescono a ritmi sorprendenti e previsioni molto diverse anche a seconda della zona del continente.
Due le grandi incognite: la siccità e i cambiamenti climatici, che nel 2020 incideranno ancora molto sui settori energetico e agricolo in Africa australe e nel bacino del lago Ciad (e, di conseguenza, peseranno sulle economie di nazioni come Zimbabwe, tra le peggiori nel 2019, Sud Africa, Angola in Africa australe e su quelle dei paesi dell’area subsahariana), e la sicurezza nell’area del Sahel, con una Libia al centro di un complesso scacchiere cui fanno parte anche Burkina Faso, Mali, Niger e Ciad.
La complessità dei dati e del quadro economico africano, è possibile reperirli nel numero di gennaio di Africa e Affari (disponibile qui), mostrano un continente che non è più possibile semplificare o stereotipare.