di: Redazione | 3 Novembre 2014
Si delinea in queste ore il futuro volto della transizione, all’indomani di una domenica ancora carica di tensioni dopo l’auto-proclamazione delle Forze armate alla guida del paese, nella persona del colonnello Yacouba Isaac Zida , già numero due del reggimento di sicurezza presidenziale.
Una nomina immediatamente contestata dall’opposizione politica, protagonista del sollevamento popolare contro l’ormai ex presidente Blaise Compaoré, che chiede che la transizione sia affidata a un rappresentante civile.
Anche tra la comunità internazionale si sono alzate condanne per la presa di potere da parte dei militari, in particolare dall’Onu e dalla Comunità economica dell’Africa occidentale (Cedeao/Ecowas).
Nel tardo pomeriggio di ieri, dopo il raduno di alcune migliaia di manifestanti nella Piazza della Nazione e attorno alla radiotelevisione nazionale a Ouagadougou, i leader dell’opposizione – Zéphirin Diabré (Unione per il progresso e il cambiamento), Ablassé Ouedraogo (già ministro degli Esteri) Roch Marc Christian Kaboré(già presidente dell’Assemblea nazionale) e Bénéwendé Sankara (movimento sankarista) – sono riusciti a ottenere un colloquio di un’ora con Zida.
Nessun comunicato è stato divulgato nelle ore immediatamente successive all’incontro. Si attendono per oggi nuovi sviluppi, mentre si trae il bilancio dei saccheggi e delle distruzioni che hanno accompagnato il sollevamento popolare contro l’intenzione di Compaoré di candidarsi ancora una volta alla massima carica dello Stato, dopo 27 anni di potere.
Da ieri, Blaise Compaoré e la moglie Chantal si sono trasferiti in Costa d’Avorio, a Yamoussoukro, in una villa battezzata “Giscardium”, dal nome dell’ex presidente francese Valery Giscard D’Estaing che la inaugurò negli anni 70.