di: Redazione | 26 Agosto 2014
UGANDA – Gli investimenti diretti esteri (IDE) verso l’Uganda sono cresciuti nell’anno fiscale 2013/2014 del 14% rispetto al periodo precedente, raggiungendo un valore complessivo annuale pari a poco più di 875 milioni di euro.
A segnalarlo è stata la Banca centrale ugandese, specificando che la crescita è legata soprattutto al sempre maggiore interesse degli investitori internazionali per il settore estrattivo nazionale, anche se un aumento molto significativo degli IDE è stato registrato pure nei confronti delle attività manifatturiere.
“Gli sforzi del governo per promuovere gli investimenti verso l’Uganda cominciano a dare i loro risultati – ha commentato i dati al settimanale regionale ‘The East African’, il direttore esecutivo dell’Autorità ugandese per gli investimenti (UIA), Frank Sebbowa.
Secondo Sebbowa, a guidare la classifica degli investimenti esteri legati al settore estrattivo sarebbero attori cinesi e turchi, interessati in particolare alla produzione commerciale di oro, minerali di ferro, pietre preziose e rame.
La maggior parte degli investimenti verso il settore manifatturiero sarebbe invece legato allo sviluppo dell’industria per la produzione di cemento.
Sebbowa ha inoltre notato come, al contrario degli investitori europei che sembrerebbero concentrarsi soprattutto su progetti a capitale intensivo, gli attori asiatici preferiscono investire i propri capitali in servizi legati allo sviluppo locale di beni e servizi.
Infine, tra le sfide che ancora da risolvere per aprire agli investitori internazionali il pieno potenziale dell’Uganda, Sebbowa ha ricordato il ritardo nell’approvazione da parte di alcune compagnie petrolifere dei propri pieni di sviluppo dei blocchi assegnati in concessione, che sta ritardando il governo dall’assegnazione di nuove licenze esplorative.