di: Redazione | 21 Dicembre 2021
Le rimesse sono uno strumento fondamentale per lo sviluppo e sono uno strumento capace anche di fornire risposte nelle situazioni di emergenza come dimostrano i dati. A fronte della pandemia di covid-19, “le rimesse sono state decisive e resilienti”. A sottolinearlo è Daniele Frigeri, direttore del Centro Studi di Politica Internazionale (CeSPI) e dell’Osservatorio nazionale sull’inclusione finanziaria dei migranti in un’intervista ad Oltremare e InfoAfrica rilasciata in occasione della Giornata internazionale dei migranti che si celebra il 18 dicembre di ogni anno.
Direttore Frigeri, le stime della Banca Mondiale mostrano che il 2021 si chiuderà con un significativo aumento del flusso delle rimesse a livello globale, con un più 7,3%. In Italia come va?
“In Italia assisteremo molto probabilmente a una crescita ancor più sostenuta che segue un 2020 che si era chiuso anch’esso in campo positivo dimostrando appunto la forza delle rimesse come sostegno decisivo nei momenti di emergenza. Un aumento dovuto anche a uno spostamento dei flussi da canali informali a canali formali, a causa delle restrizioni ai movimenti imposti per far fronte alla pandemia”.
Sono stati fatti passi avanti nell’ambito delle commissioni. Anche qui Banca Mondiale segnala sviluppi positivi con un tasso medio sceso al 5,5%.
“In Italia abbiamo fatto anche meglio e siamo sotto al 5%. C’è un aspetto da considerare: la pandemia ha rappresentato un punto di svolta nella diffusione dei canali digitali e i canali digitali sono quelli che consentono riduzioni importanti dei costi. C’era già un passaggio in corso a questo modello di business, la pandemia ha accelerato il processo”.
Resta il fatto che l’Africa resta fanalino di coda: è la regione dove in media si pagano le commissioni più alte.
“L’Africa è indietro perché è la regione dove si è più indietro in termini di inclusione finanziaria. Le nuove tecnologie stanno aiutando a cambiare questo quadro, consentendo a chi non ha un conto in banca di poter comunque utilizzare altri sistemi come i telefonini per ricevere denaro. In generale serve una grande azione di educazione finanziaria e digitale”.
Il tema dell’inclusione finanziaria è stato uno dei cavalli di battaglia della presidenza italiana del G20. Qual è il suo giudizio?
“Non posso che fare un bilancio positivo perché si è posto molto l’accento sull’inclusione finanziaria e sul legame esistente tra questa e le rimesse. Si è trattato di un passo avanti concettuale molto importante”.
E sul piano pratico?
“Abbiamo riaperto il tavolo del Remittances Working Group di cui CeSpI fa parte insieme agli operatori di settore, al ministero degli Esteri e al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Il tavolo è centrale perché coinvolge gli operatori finanziaria in un percorso virtuoso e ha consentito di far ripartire Mandasoldiacasa.it, il sito italiano di comparazione dei costi di invio delle rimesse che vuole garantire una maggiore trasparenza e chiarezza delle informazioni, stimolando gli operatori del mercato a migliorare l’offerta a favore dei migranti”.
Insomma sembra un quadro positivo.
“E’ un quadro positivo che va però consolidato. La pandemia ha creato indirettamente opportunità che le Istituzioni italiane hanno dimostrato di essere riuscite a cogliere, ma occorre lavorare per non perdere il terreno guadagnato, dando per esempio forte impulso all’educazione finanziaria per gli adulti, meno preparati dei giovani a cogliere le opportunità delle nuove tecnologie”. [Da Redazione InfoAfrica]© Riproduzione riservata